Appuntamento del 30 maggio

Come già annunciato nel Programma di maggio, al Conventino Caffè letterario, via Giano della Bella 20, alle ore 18
Monica Zauli presenta “Vegetale umano. Incontri tra piante persone di Romagna” con letture a cura di Ilario Sirri.

“La capacità di staccarsi da una visione antropocentrica per osservare la vita vegetale conduce a un duplice risultato: arricchire il proprio mondo e prendere consapevolezza dei nostri limiti.
Nei trenta racconti che compongono il libro si susseguono storie curiose, in cui la distanza tra uomo e natura si annulla e l’unico sguardo possibile è quello dello stupore.
Sono storie che parlano di ambiente, ma anche di noi, attraverso la voce di donne e uomini che volontariamente hanno scelto di dedicare parte della loro vita alla valorizzazione e alla cura del territorio, in un dialogo armonico che insegna i valori dell’ascolto, della pazienza, della cura.
I capitoli intervallati dai disegni dell’autrice, tanto poetici quanto realistici, mostrano come la vita delle piante si intrecci inesorabilmente a quella dell’uomo e per questo meriterebbero più attenzione e gratitudine.
Monica Zauli ha percorso la Romagna per consegnarci un catalogo vario e sorprendente di alberi-monumento, semi preziosissimi che hanno attraversato la storia, tappeti erbosi, fiori carnosi e foreste nascoste. Di resistenza e forza. Di convivenza e rispetto.”

Alleghiamo la locandina.

L’autrice
Monica Zauli è nata a Faenza, ma ha vissuto e lavorato in molti luoghi, tra Firenze, Parigi, Lussemburgo e il Giappone. Laureata in Architettura, per anni ha progettato architetture e giardini.
Figlia dell’artista Carlo Zauli, sin dal 2002 segue le attività del museo a lui dedicato, di cui è vicepresidente, occupandosi di installazioni, di esposizioni a tema, dell’archivio e di progetti laboratoriali in cui unisce la ceramica al mondo vegetale. La sua ricerca esplora ambiti diversi in campo artistico e paesaggistico alla costante ricerca di una correlazione tra le diverse forme espressive. È autrice di libri nei quali coniuga l’arte e la natura ai viaggi come in Suggestioni Laviche. Carlo Zauli e Diego Drudi in viaggio nelle Isole Canarie, o come in Della stessa natura. Storia di uomini e piante, una raccolta di racconti tra la cultura e il verde del Salento o, ancora, come in Sfalci e Ramaglie. Frammenti autobiografici, dove vicende proprie della vita dell’autrice diventano scintille per un processo metamorfico tra scelte e cambiamento attraverso una particolarissima chiave di lettura suggerita dal mondo vegetale.

Incontri del 2023/2024: spunti di ricerca

… come promesso, sintetizzeremo in questa e in successive pagine del sito, le questioni approfondite negli incontri dell'”inverno 2023-24. per fare memoria ma anche per offrire spunti di riflessione e ricerca sui temi dell’Archivio

Iniziamo dall’incontro del 14 febbraio 2024 con Silvia Florindi daltitolo “Donne e piante nella Preistoria. Una storia nascosta”.
Qui di seguito il suo contributo del quale la ringraziamo.

La conferenza “Donne e piante nella Preistoria. Una storia nascosta” ha visto la trattazione delle ultime ricerche del team tutto femminile dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che ha cambiato la narrazione sui protagonisti della Preistoria.
Donne e piante hanno giocato insieme un ruolo determinante sin dalla più antica storia dell’umanità, ma entrambe sono state finora trascurate dalla ricerca preistorica. Trovare le loro tracce richiede una ricerca mirata: tutto quanto è di origine vegetale è destinato a scomparire molto rapidamente a causa dell’alta deperibilità, e la sua presenza negli scavi resta nascosta. Un po’ come la presenza delle donne.
È possibile, anzi probabile che anche le donne abbiano cacciato e partecipato a battute di caccia, dove era richiesta la partecipazione di tutta la comunità. Ma è forse più importante stabilire l’importanza della raccolta nell’economia delle società, rispetto alla caccia, tradizionalmente sopravvalutata.
La raccolta di prodotti vegetali, frutta, semi, cariossidi, tuberi, foglie ecc. a scopo alimentare, medicinale, per costruzione, abbigliamento, suppellettili, costituiva certamente la base fondamentale della vita nella maggior parte delle popolazioni Preistoriche. Ed è probabile che la raccolta avvenisse principalmente ad opera delle donne. E tutto questo richiedeva delle conoscenze molto approfondite sul mondo vegetale.

Per comprendere meglio la relazione tra queste due protagoniste della storia evolutiva umana, sono stati presentati gli studi condotti nei siti di Bilancino (Firenze) e di Poggetti Vecchi (Grosseto). 

Le scoperte di Bilancino hanno prodotto per la prima volta la testimonianza diretta della preparazione di cibi vegetali complessi, sotto forma di farina, nella dieta di Homo sapiens, almeno a partire da 30.000 anni fa. Assai prima dell’”invenzione” dell’agricoltura, nata circa 10.000 anni fa in Medio oriente, i cacciatori raccoglitori erano già in grado di trasformare, elaborare e consumare prodotti derivati dalla raccolta dei vegetali selvatici.

Poggetti Vecchi offre invece un’opportunità eccezionale per studiare il comportamento dei primi Neanderthal in un contesto ambientale e climatico estremamente particolare. Il sito, datato a oltre 170.000 anni fa, si trova nei pressi di una sorgente termale di acqua calda dove, nel 2012 sono stati trovati non solo i resti di ben sette Elefanti antichi morti per cause naturali, ma, in mezzo alle ossa di elefante, sono emersi anche strumenti in pietra e bastoni di legno straordinariamente conservati.

I bastoni in legno, alcuni dei quali recanti tracce di uso del fuoco per la lavorazione, sono stati interpretati come “digging sticks”, bastoni da scavo. Ancora oggi questi strumenti fanno parte dell’equipaggiamento delle residue popolazioni di cacciatori-raccoglitori, tradizionalmente usati dalle donne per recuperare radici, tuberi e altri prodotti spontanei, ma anche per cacciare piccole prede.

Sia la raccolta di vegetali, la macinazione, la produzione di farina fatte a Bilancino, che l’uso dei bastoni da scavo a Poggetti Vecchi ci parlano delle piante e delle donne che le hanno utilizzate per la comunità.

La raccolta di prodotti vegetali a scopo alimentare, medicinale, per costruzione, abbigliamento, suppellettili, costituiva certamente la base fondamentale nella maggior parte delle popolazioni Preistoriche, a parte quelle che vivevano in aree desertiche calde o fredde. Ed è probabile che la raccolta avvenisse principalmente ad opera delle donne. E tutto questo richiedeva delle conoscenze molto approfondite sul mondo vegetale.