Proponiamo qui, in memoria di Mirella Billi, anglista, docente universitaria e socia onoraria del nostro Archivio, questa recensione di Serena Cenni – in Cultura Commestibile n° 176 del 18 giugno 2016 – che ricorda una bella conferenza da lei tenuta il 13 aprile 2016 su William Morris e la sua straordinaria versatilità artistica non solo come poeta e prosatore ma, soprattutto, come disegnatore ‘botanico’ attento ai dettagli naturalistici che riprodusse con grande successo in carte da parati, tessuti, arazzi, tappeti, piastrelle, rendendo più accoglienti i cupi interni vittoriani. L’immagine propone il primo disegno di Morris per carta da parati eseguito con rose nel 1862, e da lui chiamato ‘Trellis’, che darà il via a una molteplicità di innovativi disegni con garofani, margherite, tulipani, viole, crisantemi, gigli, quasi a voler riprodurre su carta la bellezza dei giardini di cui amava circondarsi. E proprio il riferimento ai ‘giardini di carta’ ci sembra quanto mai appropriato per rasserenarci in questo periodo di prove e di tristezze
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